Un normale raduno

Convocati, gli invisibili, arrivano in piena luce;

le  ombre a cibarsi di candele, latte di miglio, crostatine

(anche scadute, sono comunque ombre).

L’atmosfera, sul prato, è carica di energia. È evidente qui, ora,

che i monoteismi hanno perduto il senso del plurale.

Un fantasma scozzese canticchia, allegro, un brano dei Rolling Stones.

Si formano capannelli fra divinità minori

I’m a ghost… living in a ghost town...”

le voci si intrecciano curiose, Siamo qui – dice qualcuno

per cercare, anche nel buio se serve.

(Platone prova a reagire; due robusti Spiriti-guida lo allontanano, con discrezione, dal cerchio).

Cercare spazi residui – riprende – pietre limite, posizioni ampie, ragioni d’essere

(anche usate).

Nell’insieme, sembrano molte luci, come un prato

di lucciole, come lumi di ragione, come

una festa del logos o un congresso di filosofi

e invece,

è un normale raduno di Fate e Spiriti silvani,

Madonne boschive, Santi dei corsi d’acqua, Idoli policromi e Lari della famiglia;

e ancora, alla chetichella, Angeli spaesati, Mediatori ultraterreni, Spiriti andini del tabacco

e Portatrici di baraka, Arcani dei tarocchi; perfino piccoli Santini barbuti.

Nel porticato, davanti alla antica Cappella, la Madonna Oriente

li accoglie tutti, come ogni anno, sorridendo;

è bella, bruna, solenne come un’icona bizantina

o un bronzo di Artemide cacciatrice.

Quando fa scuro, le anime plurali fanno gruppo,

lasciano scendere il silenzio;
guardano

il loro stesso brusio, filtrato dai castagni,

somigliare alla musica che rinfresca

per scorrere via.

(agosto 2023)


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