Prima i fatti. Il 12 dicembre è anniversario dela strage di piazza Fontana che fu un attentato terroristico, di matrice neofascista, compiuto nel 1969, nel centro di Milano, all’interno della sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana e che causò 17 morti e 88 feriti. E fu l’inizio di un trentennio di violenza politica.
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In punto in cui si perdono le voci
“Il punto in cui si perdono le voci costituisce una soglia, un varco, oltre il quale il linguaggio si frantuma e si ricostituisce in sequenze immaginali inattese.”
Spero vivamente che sia così
Sul sentiero, sul Passo
Ho provato a cercare di capire per quale ragione un uomo, che sa di essere ricercato dalle polizie politiche di diversi stati, decida ad un certo punto di passare la frontiera con in tasca un passaporto scaduto…
Breve sosta nel teatro di Dioniso
Qui, nel primo teatro
fra i sedili di pietra
danza ancora Mnemosine
fra di noi…
Le conteur parle
Gauguin scrisse “Diario di Noa Noa” nel 1893, dopo il suo primo viaggio a Tahiti, arricchendolo con le splendide xilografie delle sue stesse illustrazioni, stampate dall’amico Daniel de Monfreidil. Vi si racconta la vita nelle isole polinesiane, i miti, i ritmi della vita quotidiana, partendo dai racconti di Tehuana, la sua giovane compagna tahitiana
Arnaldo Pomodoro
Scultore, grafico, gioielliere, fabbricante di oggetti, arredatore d’interni e di spazi pubblici; quella di Arnaldo Pomodoro non ė proprio una scomparsa, dato l’enorme patrimonio di oggetti e di idee che lascia dietro di sé.
Limpide Nubi e Libertà
Ho provato a suggerire, attraverso le loro stesse risposte, che il senso di ogni poesia è frutto per metà del lavoro di chi scrive e per metà di chi legge. E anche questa è una forma di libertà.
Immaginare / mappare il viaggio, le cose, le voci
La poesia civile, suggerisce Bouchra Kalili è un percorso che non esiste se non come resoconto delle tracce che lascia, come fa il viandante di Machado.
Immaginare / boicottare il silenzio
al suono degli strumenti, pulito e preciso, si mescolava in sala il respiro degli spettatori, la mimica compassata del violoncellista, i movimenti nervosi nelle gambe dei violinisti, l’ondeggiare ipnotico della clarinettista, il luccichio delle scarpe di vernice, l’impercettibile raggiungersi delle anime strumentali in un punto preciso al centro di quello spazio.
Immaginare / i perseguitati e i persecutori
“…la voce dei testimoni della Shoah, oggi, sta come una delle voci possibili per le vittime di tutti i genocidi, di tutti i trattamenti crudeli, gli oltraggi alla dignità della persona, i trattamenti umilianti e degradanti, le deportazioni, gli stupri, i processi e le condanne irregolari. “