Alfredo Rienzi porta avanti da molto tempo un lavoro appassionato e intelligente di confronto, lettura e analisi della parola poetica e lo fa con una curiosità onnivora che spazia dai testi dei grandi maestri fino agli inediti di autori della scena attuale, compresi quelli alle prime prove di condivisione, come me ad esempio.
Ora, nel “palinsesto” estivo del suo blog Rienzi ripropone a piccoli gruppi gli “avvistamenti di poesia” effettuati nell’ultimo anno e lo ringrazio molto, oltre che per l’attenzione nei miei riguardi e per il lavoro (a cui rimando direttamente; qui sotto il link) anche per la bella compagnia nella quale ha inserito i miei testi, fra quelli di Rosanna Nicotra, Annalisa Rodeghiero, Yuleisv Cruz Lezcano, e Sarah Talita Silvestri.

riporto di seguito la selezione proposta da Rienzi nel suo post:
da Dei semi di Mintaka
I.
Ti perdono. All’alba
forse hai sentito i crampi, temevi
lo sfratto dal corpo.
Ma chissà se sai che piangi, che ti unisci
che sottometti l’eco del grido bambino.
Ora vieni a me nell’oro
hai trascorso la notte nella mia bocca
scandendo il nome. Si scioglie
il ferro sulle spalle quando risorge
la seta in gola.
Ora libera le parole, quelle di falce
se sai piangere di nuovo
che il cuore lo hanno ricucito.
Nella grazia dello stare
E ci si ritrova a cercare nel sonno
un’isola di sogno, si torna dove si era stati
nei giorni di luce, d’oro il larice
sotto la perfetta luna, tutti gli uccelli convocati,
parole benedette dette fronte al sole.
Tutto là era rimasto eguale nella grazia
dello stare dove nulla era dato per scontato.
Le sentivamo le promesse
della terra appena smossa dai germogli.
Avessimo saputo trattenerle per stagioni che mai
avremmo potuto immaginare così aride,
il tramonto che perdeva il suo fuoco.
Annalisa Rodeghiero, leggi altro…
Per sbaglio
La creatura totemica dell’alba
con le sue dita di luce
mette insieme le mani e conduce
l’oscurità sotto il letto del mondo,
poi esala dal profondo
profumi di fiori
ed in una stanza tutta d’amore
all’ombra del tuo sudore
ancora respiro la notte
sul giorno già eminente,
mi raddrizzo su questo presente,
abbattuta per le acque del sogno,
torno da un’isola
mezza cieca,
dove c’eri anche tu
però io ero nel corpo di un’altra,
che chiamavi con il mio nome
per sbaglio.
Yuleisy Cruz Lezcano, leggi altro…
***
Mi basta sapere l’eresia di queste mie mani,
saperti simile al mistero che vesto.
Sfiorando le trame, arida, mi disumani.
Se solo sapessi l’eterno vincastro
tagliato da verginale parola,
io ti porrei nel firmamento del lampo,
nello spirare dell’ordine,
nella quiete di un antro.
Informi le vette, sgretoli il caduco
come impura scintilla che vive nel sempre.
Rivelando l’incastro sublimi il principio
e il solido dubbio non si annida,
ma sussiste interrotto solo dal disprezzo.
Sarah Talita Silvestri, leggi altro…
Fiorile
(per A. Zanzotto)
Spiegato da Zanzotto per
umili errori distanti
e disordinate cromìe,
il fiorile penetrante
di marzo,
lucente, struggente
avvicinarsi la vita.
In ottobre, quando essere
vivi, ora per ora, qui,
risuona di tranquilla meraviglia delusa,
nel tiepido brillante
del pomeriggio.
(ottobre 2022)
Gianluca Mantoani, leggi altro…
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