Le parole. Già.
Dissolvono l’oggetto.
Come la nebbia gli alberi,
Il fiume il traghetto.
Giorgio Caproni, Il franco cacciatore, 1982
(foto: Alessandro Cavicchi. D-055, passatore del Reno, 1960)
““Quella che soprattutto m’interessa è la figura del cacciatore, […] vista – come già la figura del viaggiatore – in veste di cercatore. Cercatore di che? Di dio? Della verità? Di ciò che sta dietro il fenomeno ed oltre l’ultimo confine cui può giungere la ragione? Della propria o dell’altrui identità? Una domanda vale l’altra, e forse si tratta solo di ricerca per amor di ricerca”.
(G. Caproni)
Scopri di più da gianlucamantoani.blog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.