Vasi poetici

Questa idea di scrivere nell’argilla mi ronzava in testa da un po’ ma quando quest’inverno ho visto il meraviglioso “Vaso poetico” nella Casa Jorn ad Albissola, esposto in occasione della mostra su Enrico Baj, l’idea mi si è piantata nel cervello e non si è più mossa.

Il movente dunque c’era già. L’opportunità e gli strumenti li ha poi forniti un piccolo fantastico corso di avvicinamento alla lavorazione della ceramica al tornio che ho iniziato a seguire questa primavera presso il Messy Labs di via Venasca a Torino.

Oltretutto mi sono capitate le mani, nel frattempo, sul catalogo di un’importante mostra di “poesia visiva” su  ceramica, tenutasi al CAMeC di La Spezia nel 2018, dal titolo molto suggestivo:  “Poetry and Pottery”

Il delitto insomma era già quasi servito e ho finito per consumarlo applicandomi alle realizzazioni del corso. Così mi è venuto naturale decidere di creare dei piccoli “vasi poetici” o vasi-poesia, dove non so cosa sia contenitore e cosa contenuto; ma so per certo che il senso di concentrazione e di tranquillità, il  piacere creativo che ho provato mentre scrivevo incidendo con uno stilo il vasetto di argilla ancora morbido è stato davvero una scoperta, qualcosa che è andato ben oltre l’anima razionale e ha mobilitato altre parti di me, non so come e non so quali. Una vera sorpresa. Un nuovo viaggio.


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