Dopo cena

Dopo cena (aveva voluto comunque un po’ di minestra

e una fetta di pizza col tonno),

prima di essere messo a letto,

il  nonno ha chiesto di andare in bagno.

La giovane badante straniera l’ha portato,

l’ha alzato, con fatica, dalla carrozzina,

gli ha tolto i pantaloni e il pannolone,

l’ha aiutato a sedersi sulla tazza

e mentre gli chiedeva se fosse tutto a posto,

mentre lui parlava, aggrottando la fronte,

il nonno ha chiuso gli occhi; di colpo.

Ha sorriso, ha respirato,

e per un’ora non ha più risposto:

non alle preghiere della ragazza,

non alla voce dei figli, chiamati per telefono,

non ai richiami, bruschi, del medico.

Il nonno l’hanno poi spostato di peso, sul letto, gli infermieri; 

l’hanno cambiato e vestito,

l’hanno portato in barella, per le scale,

l’hanno infilato in ambulanza

e ha lasciato la sua casa, così, dopo cena.

Del resto,  non era più sicuro che fosse quella,

propriamente, casa sua.

(gennaio 2021)


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