La conoscenza per intrico
i pensieri, le rotazioni, l’universo
la metamorfosi viva della forma.
La vita postuma dei fantasmi
"…se hace camino al andar"
La conoscenza per intrico
i pensieri, le rotazioni, l’universo
la metamorfosi viva della forma.
La vita postuma dei fantasmi
Invisibile, com’è nascosto, invisibile,
il clandestino
il feto nell’utero, il cintato giardino;
L’ anima un fondovalle, un abitato confuso silenzio;
silenzio di vento, silenzio di pietra,
La memoria personale è fibra di un tessuto più grande, filo di una storia collettiva che ci viene strappato per produrre silenzi e tuttavia non scompare e apre nella luce la storia di uomini e di donne altrimenti mute,
“..questi manufatti si connettono alla rappresentazione dell’essere umano e del suo rapporto con il mondo che lo circonda attraverso una elaborazione spirituale sofisticata e affascinante.”
Senza l’obbligo di motivare perché gli dei dall’alto decidono di parlarmi, poichè sono io a crearli; prendendomi la libertà di interpellarli, di costruirli, di farli miei.
Con tutto questo e con la cera liquida farai un idolo sul tavolo, in cucina. Con volontà luminosa,
salvando il tempo trascorso.
Puoi guarire, dice ridendo, nel cortile, la guaritrice.
Puoi guarire.
“…sotto il pelo dell’acqua nella discesa immediata
la caduta scura e profonda, la scura e lucente caduta
si apre come un abisso.”
Come è accaduto un mese fa con la poesia Qandisha, Simon James Terzo, ha pubblicato sul blog “Masticadores Italia” la mia poesia “Consegne”
“La valigia del viaggiatore apre al doganiere nuove parole
da dichiarare al racconto mitico che lo riguarda
una basilica laica, deserta di demoni…”