Un nido di parole incavate
umido di argilla, rappreso
di sangue
arido di sete pungente…
"…se hace camino al andar"
Un nido di parole incavate
umido di argilla, rappreso
di sangue
arido di sete pungente…
Questa idea di scrivere nell’argilla mi ronzava in testa da un po’, ma quando quest’inverno ho visto il meraviglioso “Vaso poetico” nella Casa Jorn ad Albissola, […] l’idea mi si è piantata nel cervello e non si è più mossa.
È un bel nome, che gioca con l’idea di flusso, profondo e potente; di forza che porta e che trascina, ma si allarga, anche, verso categorie di varietà, di quantità, di vita..
… troviamo conforto nel concentrarci sulla misura quantitativa della guerra: il numero dei morti, il numero dei feriti e dei dispersi. I poeti invece spostano l’attenzione sul Sé che sopravvive e sui costi di questa sopravvivenza.
Se dalla classe viene fuori che:
“il deserto è disteso come la luce del sole“
e che:
“per me il mare è infinito, come l’universo“
cos’altro vuoi dire? È già poesia
ripubblico un post di Galatea Vaglio dal suo sito (https://galateavaglio.com/) perché meglio di così non si può dire.
c’è da fare attenzione alle parole
(sono valigie da aprire, da frugare)
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