Traccianti

[…] Lasciano il tempo e li guardiamo dormire,
si decompongono e il cielo e la terra li disperdono.
Non abbiamo creduto che fosse così:
ogni cosa e il suo posto,
le alopecie sui crani, l’assottigliarsi, avere male,
sempre un posto da vivi. […]

[Mario Benedetti, 2004)

Immaginare / Virginia d’ij Can (4)

Mi chiamo Luigi, com’è scritto nella lettera; Luigi Albino Malagoni;  sono nato nel 1857 nella bassa mantovana, a Moglia; casa mia era un posto di confine, poche case sull’argine della fiuma all’incrocio fra due strade e un ponte.

Sottoservizi

Un uomo aspira l’odore delle proprie dita,
dopo la legatura delle tomatiche sui bastoni,
l’uomo è suo padre, le mani brune, sono spesse,
verdi…