Con un soffio di sfacciata fragranza
del timo, del verde di salvia
risale un salmo di radicale
rivolta.
Un fumo di legna consacrata,
di cenere, di calce spenta;
il segno della traccia indomita
dal sognatore sognata.
Nella roccia levigata, nella carta raschiata, sorpresa,
consumata,
convocata; sul corso freddo
dei versi, dei fiumi
ancora liberi e pertinenti,
ancora,
articolati e splendenti.
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